Gradimento Medio-alto
ma non lo rileggerei

Sense and Sensibility (Ragione e sentimento)

scritto da Jane Austen
  • Pubblicato nel 1811
  • Edito da Anthem Press
  • Letto in Inglese
  • Finito di leggere il 29 gennaio 2024
I romanzi di Jane Austen paiono fuori dall'ambiente storico, gli anni tra il 1790 e il 1815 caratterizzati dall'avvio della rivoluzione industriale e dalle lunghe guerre napoleoniche. Questo profilo "senza tempo" è avvalorato da quanto disse la stessa Austen a sua nipote: "tre o quattro famiglie in una cittadina di campagna sono la vera cosa su cui lavorare" ("Austen's letters" pagina 275 citazione riportata da Katie Halsey nell'introduzione). L'affermazione della scrittrice è contradditoria e rivelatrice a un tempo; è proprio immergendosi nella società di provincia che è possibile comprendere  come e perché "un uomo cambia le sue maniere e una giovane donna cambia la sua mente", e quindi qual è l'impatto delle profonde trasformazioni della società inglese a cavallo dei due secoli. (Tony Tanner introduzione a Pride e Prejudice pagina 368 citata da Katie Halsey). Elinor e Marianne sono figlie della vedova Dashwood, costretta ad abbandonare la bella casa e una vita agiata a seguito della morte del marito e del subentro nelle proprietà di Henry, nato da un precedente matrimonio del defunto marito. A inquadrare con efficacia le problematiche patrimoniali che faranno da sfondo all'intero racconto, è un lungo e cinico colloquio tra il figliastro e la moglie; prima di morire il padre si era fatto promettere da Henry che avrebbe garantito alle sorelle una rendita; << non è certamente piacevole avere un prelievo annuale sul proprio reddito, (...) un regalo di cinquanta sterline (...) mi libererà, penso, dalla promessa fatta a mio padre>>. Elinor e Marianne devono vivere  con le proprie forze, perseguendo un difficile equilibrio tra sentimenti e realismo. Elinor << possedeva una capacità di comprensione e una freddezza di giudizio, che la rendeva, solo diciannovenne, la consigliera della madre. (...) aveva un animo generoso, una natura affettuosa, forti sentimenti; ma sapeva come governarli>>.Marianne, ancora diciassettenne, <<era per molti aspetti simile a Elinor. Era sensibile e intelligente ma appassionata in ogni cosa, nei dispiaceri come nella gioia poteva non avere alcuna moderazione>>.Elinor si è innamorata di Edward. Il giovane << non era attraente, le sue maniere richiedevano un minimo d' intimità per renderle piacevoli; (...) ma quando la sua naturale timidezza era superata, il suo carattere mostrava un sincero affetto d'animo, (...) tutti i suoi desideri si concentravano sui conforti domestici e la tranquillità della vita privata>>. In un colloquio con sua madre Marianne dichiara cosa lei intende per amore, e lo fa proprio parlando di Edward e dell'incomprensibile attrazione della sorella per questo giovane.<< Oh! Mamma, quanta mancanza di spirito, quanta affettato è stato il modo di leggere di Edward l'altra sera! Sentì un dispiacere così forte per mia sorella. Tuttavia ella lo sopportò con tanta compostezza, sembrava scarsamente notarlo. (...) Elinor non ha la mia sensibilità. (...) Mamma, quanto più conosco del mondo, quanto più sono convinta che io non vedrò mai un uomo, che non posso realmente amare<<. Marianne crede di trovare ciò che vagheggia in Willoughbly, che unisce un'ottima nascita gentilizia con una <<franchezza e vivacità. (...) Rapidamente scoprono la comune passione per la danza e la musica, e ciò nasceva da una generale conformità di giudizio in tutto ciò che si collegava ad entrambi>>. Inizia un intenso corteggiamento, e quando Elinor, nel suo realismo, fa alcune obiezioni, la reazione di Marianne è esagerata, accusando la sorella di essere ingiusta e gretta. <<Sono stata aperta e sincera quando sarei dovuta essere riservata, senza spirito, fredda e falsa>>. Su entrambe le ragazze arriva una cocente delusione. Il bel gentiluomo, che aveva frequentato con leggerezza Marianne, si sposa d'improvviso con una ricca ereditiera, perché è abituato a una vita ricca di piaceri e denaro. Marianne si chiude in sé stessa, travolta dal dolore e dallo scandalo, fino al punto di rischiare di morire. Anche Elinor scopre che Edward è già fidanzato con la maliziosa Lucy, che, tra l'altro, deve frequentare per convenienza sociale. Il racconto del suo tradimento, della bugia di Edward, << era chiaro e semplice; e benché non potesse essere narrato senza emozione, non era accompagnato da una violenta agitazione, né da un' incontrollabile sofferenza. (...) Elinor doveva essere la consolatrice di altri per quanto riguarda la propria sofferenza, non meno con quanto concerne la loro; e tutto il conforto che poteva essere dato si affidava alla propria lucidità e al proprio controllo>>. La promessa di riservatezza verso Lucy, che le aveva aperto il suo cuore, e l'affetto per Edward, nonostante tutto, la obbligavano al silenzio, le impedivano di confessare la sua infelicità. In una società di provincia, tra rigide convenzioni sociali e dominanti preoccupazioni patrimoniali, fra donne e uomini fragili e ipocriti, Elinor emerge come un'eroina, con la sua saldezza morale, la sua caparbietà di essere d'aiuto agli altri prima che a sé stessa. Austen vuol dare una conclusione felice alla storia delle due ragazze, ma il romanzo potrebbe terminare quando la madre e Marianne riconoscono, con sorpresa e rimorso, la celata fragilità di Elinor: presa di coscienza alla base di più intensi legami familiari.

La trama narrativa è come una variazione musicale, dove il tema originario si ripete con continui mutamenti; i sentimenti di Elinor e Marianne sono descritti nei loro più minuti cambiamenti, via via che l'ambiente sociale e gli altri personaggi incidono, anche dolorosamente, sugli affetti e le certezze delle due ragazze. Solo una donna poteva svolgere un'analisi psicologica così profonda degli stati d'animo del mondo femminile, ricco di sensibilità e buon senso che mancano troppo spesso agli uomini. Si pensi alla figura di Edward, dell'altro è inutile parlarne tanto è mascalzone; Edward è un bravo giovane, ma che fa? Non ha il coraggio di dire la verità a Elinor, e cioè che è già impegnato; si ripresenta solo quando Lucy ha preferito un altro uomo. C'è da chiedersi perché Elinor l'abbia accolto, ma ciò fa parte del buon senso e della sensibilità: Edward è un brav'uomo, fragile ma fondamentalmente onesto, e poi è tempo di maritarsi. Elinor non è Emma né Fanny di Mansfield Park, figure forti e sicure (vedi la recensione dei due romanzi in questo sito) ; è ancora una tenera ragazza, e forse pure una vittima della struttura sociale. Ricorda la protagonista di "Dalla parte di lei" di Alba De Cespedes (vedi recensione in questo sito); oggi Elinor avrebbe forse ucciso Edward.

Il fascino dei romanzi di Austen deriva in misura notevole dalla scrittura, in particolare dalle forme grammaticali del suo inglese, forse un po' arcaico, ma così avvolgente e articolato da sommergere il lettore in un fluire di piccoli passaggi narrativi, d' introspezioni psicologiche, di osservazioni sociali, tutte delicate ma puntuali.

Perché leggerlo? Sublime nella scrittura, intenso nell' analisi delle donne protagoniste.

Altre recensioni che potrebbero interessarti

Odissea

Omero

Nostromo

Conrad Joseph

Dracula

Stoker Bram

Non avevo capito niente

De Silva Diego