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e non lo rileggerei

Dreams in a time of war

scritto da Ngugi wa Thiong'o
  • Pubblicato nel 2010
  • Edito da Harvill Secker
  • Letto in Inglese
  • Finito di leggere il 02 novembre 2012

Thiongʼo è uno scrittore keniano e in questo libro narra la sua giovinezza nel Kenya degli anniʼ50, dilaniato dalla spietata repressione inglese.
Non è un testo politico o storico, anche se numerosi sono i riferimenti a personaggi e fatti della storia del paese africano.
" A dispetto delle mie dissolte speranze, gli eventi, anche lʼarrivo dei battaglioni inglesi, erano largamente astratti, capitando in una terra nebbiosa, lontana come una storia in un distante ambiente, che si alterna tra sogni ed incubi".
Ed infatti, tra fatti drammatici e sconvolgimenti sociali, il giovane Thionʼgo persegue un ostinato desiderio di istruzione e di educazione, che lo porta da un destino apparentemente segnato di contadino a quello di scrittore.
È questo il senso profondo del libro: é possibile conservare vivi i sogni persino in tempi di guerra.
Thionʼgo nasce in una tipica famiglia Kikuyu.
Il padre è un piccolo possidente con quattro mogli e molti figli.
La descrizione di questa comunità, con tanti fratelli e sorelle, è la parte più bella del libro.
Lʼautore ci dà una rappresentazione viva, affettuosa, ricca di ricordi, piena di nostalgia.
È una infanzia felice con un caposaldo, la madre, la quale vuole che il figlio " cerchi sempre il meglio quale che siano le difficoltà e gli ostacoli".
Ed è sentendo le storie e i canti contadini, che il bambino " inizia ad ascoltare la musica nelle parole", la magia della scelta, degli arrangiamenti, della cadenza, di tutto ciò che fa sì che un racconto sia così bello e viva così a lungo nella memoria.
Thionʼgo si innamora delle parole, scritte e raccontate, e da quel momento il suo destino è deciso.
Le vicende familiari e nazionali segnano profondamente lʼadolescenza del ragazzo: la madre viene ripudiata dal padre, la grande famiglia si disgrega, la repressione inglese porta morte, ingiustizie, distruzioni.
Lo stesso percorso dellʼistruzione è accidentato, perché le scuole devono spesso chiudere o allinearsi ai dettami inglesi, che non vogliono una crescita culturale della popolazione.
Malgrado tutto, il ragazzo si appropria dellʼinglese, anche se deve studiarlo in uno stupido manuale che descrive il viaggio di due ragazzini di Oxford alla scoperta di Londra.
Sa tutto della capitale inglese e poco o nulla del proprio paese ! Divora i grandi romanzi della letteratura inglese e mondiale, impara a memoria lʼIsola del Tesoro ed è proprio per merito di questa passione per il grande romanzo di Stevenson che supera brillantemente lʼesame per la scuola superiore.
Viene ammesso in uno dei migliori istituti scolastici del Kenya.
Lʼintera comunità partecipa al successo del ragazzo, anche contribuendo collettivamente a pagare la retta scolastica e a dotare del necessario corredo il giovane Thionʼgo.
Infatti, tutti sanno bene che " nei nostri tempi, lʼeducazione e lʼistruzione sono la strada per migliorare gli uomini e le donne".

Il racconto si sviluppa in modo discontinuo.
La descrizione dellʼinfanzia, della grande famiglia paterna, così come alcune annotazioni sullʼambiente scolastico sono vivaci e coinvolgenti.
Lʼautore le ha vive nella sua memoria e gli piace ritornare ad esse.
Quando passa a raccontare le vicende del paese, la lotta dʼindipendenza, la repressione inglese, anche quando narra episodi drammatici nei quali si è trovato coinvolto, la prosa diviene fredda, resoconto di uno storico, cronaca di uno spettatore.
La narrazione si appesantisce, perde di vitalità e il lettore viene confuso da avvenimenti e personaggi, molto lontani dalle sue conoscenze.
Né, dʼaltra parte, si ricava un quadro delle vicende che hanno portato allʼindipendenza, perché tutto resta frammentario, poco delineato, come se lo stesso autore non fosse in grado di ricostruire la storia del suo paese.
Lʼinglese è scolastico, elegante e preciso, ma, almeno apparentemente,non concede nulla, nelle parole e nelle costruzioni sintattiche, alla lingua madre dellʼautore.
Ed anche questo contribuisce ad una impressione generale di sterilità e di astrattezza.

Perché leggerlo ? La prima parte del libro dà uno spaccato molto interessante ed intrigante della società Kikuyu.

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