La trama del romanzo è nota.
Edmond Dantés viene imprigionato a torto.
Riesce a liberarsi e diventa enormemente ricco e quindi dedica la sua vita alla vendetta mediante una serie di inganni e di atti di crudeltà.
Sembra che il romanzo abbia avuto spunto da una vicenda vera.
Si sviluppa su tre diversi livelli:l’avventura, assicurata solo talvolta da un ritmo avvincente, come nella prima parte (la prigionia, la conoscenza dell’abate Farina e la fuga) e in alcuni momenti successivi.
Troppo spesso il romanzo si sviluppa in modo lento e noioso anche quando si è di fronte a sorprese e colpi di scena;l’ambientazione che emerge dalla descrizione di Roma, della stessa isola di Monte Cristo e della società parigina.
In alcuni casi si tratta di un affresco efficace anche se un po’ di maniera (come nel caso di Roma), in altri casi si è di fronte ad una descrizione superficiale e frettolosa;il super eroe, impersonato dalla figura del conte di Monte Cristo, un eroe che si rivela negativo, in quanto porta avanti la sua vendetta con un sadismo ed una voluttà, che non sono giustificati dal solo desiderio di giustizia.
Da questo punto di vista appaiono molto più vivi e reali “i cattivi” del romanzo, che sono di fatto i veri personaggi, in quanto dotati di un loro spessore e mossi da contraddizioni che li rendono umani.
Il romanzo è ripetitivo e noioso ed è veramente difficile arrivare sino in fondo.