Gradimento Medio
e non lo rileggerei

The Broken Window

scritto da Deaver Jeffery
  • Pubblicato nel 2008
  • Edito da Pocket Star Books
  • 594 pagine
  • Letto in Inglese
  • Finito di leggere il 06 novembre 2011

Chi ha letto o visto al cinema il Collettore di Ossa conosce già i principali personaggi del libro.
Lincoln Rhyme è un famoso criminologo, che basa le proprie tecniche di indagine su un uso rigoroso e attento di evidenze " fisiche", anche le più insignificanti.
Malgrado sia rimasto paralizzato a seguito di un scontro a fuoco.
Rhyme continua a collaborare con la polizia, coadiuvato da un gruppo di detective e da Amelia Sachs, stretta e valida collaboratrice, nonché compagna di vita.
Il cugino di Rhyme viene accusato di stupro e di omicidio.
Tutti gli indizi portano a pensare che sia colpevole.
Rhyme si convince rapidamente che le prove sono stati confezionate da un serial killer, che " conosce ogni cosa".
Nel corso delle indagini Rhyme e i suoi scoprono che esiste una grande organizzazione privata, che raccoglie, archivia ed elabora informazioni su qualsiasi cosa, vendendole ad aziende ( per esempio per indagini di mercato) così come a organizzazioni pubbliche e statali.
È un " Grande Fratello Informatico", le cui informazioni sono apparentemente inaccessibili, ma che invece il criminale è stato in grado di utilizzare e persino di manipolare.

Il thriller è sapientemente costruito, con una trama ricca di colpi di scena e con una conclusione imprevedibile.
La parte migliore del libro è la descrizione del mondo delle grandi società di trattamento delle informazioni.
Il gruppo di Rhyme si rivela molto inesperto ( forse anche troppo, visto che non conosce neanche excel) e si inoltra in questo mondo gradualmente, restando stupefatto, affascinato e spaventato.
Lo stesso Rhyme è sconcertato: lʼaccessibilità a tante informazioni può sostituire il metodo e lʼintuito che devono presiedere alla criminologia ? Ed anche il lettore si pone alcune domande.
Apparentemente avere potenti data base e strumenti sofisticati per la rilevazione dei dati sembrerebbe una grande conquista.
Ma ne vale la pena, se un criminale se ne serve per compiere impunemente stupri ed omicidi ? La disponibilità di tante informazioni, che permette persino di predire gli avvenimenti, è veramente utile per trovare gli assassini o sono più efficaci le tradizionali ed obsolete modalità di indagine ?

Il tema è interessante, la scrittura è concisa ed efficace, la trama è ben costruita e i personaggi, soprattutto quello di Amelia Sachs, sono avvincenti; peccato, che come succede in molti trhiller, la lunghezza del libro lo rende prolisso e dispersivo.
Ma questi autori li pagano per il numero di parole, come succedeva per Salgari ?

Perché leggerlo ? È un bel thriller e il tema è interessante.

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