Il romanzo è in gran parte ambientato a Parigi negli anni ʼ80 del secolo XIX, il periodo della terza repubblica dopo la caduta dellʼimpero di Napoleone III.
La Francia, governata da una classe politica spregiudicata e corrotta, sta iniziando lʼavventura coloniale con la conquista dellʼAfrica del Nord.
Georges Duroy è un giovane " alto, ben fatto, biondo, di un biondo castano vagamente rossiccio, con dei baffi allʼinsù, che sembrano spumeggiare sulle labbra ....
rassomiglia proprio al peggior soggetto dei romanzi popolari".
È un giovane della provincia che è venuto a Parigi senza unʼidea precisa, se non quella del fascino di " luoghi dove brulicano le filles publiques, i loro balli, i loro caffè, le loro strade; amava seguirle, parlarle, darle del tu, odorare i loro profumi violenti".
Insomma è un tipo belloccio, superficiale e vanesio, che giustamente verrà soprannominato Bel - Ami.
È senza un soldo e quindi deve limitarsi a seguire il flusso della folla, quando incontra per caso un vecchio commilitone del periodo militare, Forestier, che è diventato il redattore politico di un giornale La Vie française, di proprietà di Monsieur Walter, un ambizioso arrivista che intreccia affari e politica ed utilizza la stampa per i suoi fini, spesso illeciti.
Lʼamico lo fa assumere al giornale e quindi, suo malgrado, il giovane inizia la carriera giornalistica.
Maupassant descrive con lieve ironia il nascente ambiente della stampa, già allora docile strumento di giochi di potere.
Il rapido addestramento di Duroy fa capire al giovane il senso dellʼattività giornalistica.
Un giorno viene mandato insieme con un collega più esperto ad intervistare alcuni ambasciatori.
I due si fermano in un caffè, perché è inutile raccogliere le notizie, basta costruirle su informazioni di seconda mano, anche inventarle se necessario, e imbastire senza molta fatica un articolo con i contenuti desiderati dal padrone.
Parliamo della Francia del Secolo XIX o dellʼItalia di oggi ? La frequentazione del salotto di Forestier permette al giovane di conoscere due donne, che saranno importanti per la sue vicende parigine: Clotilde, " una piccola bruna, di quelle che si chiamano delle brunette", e Madeleine, la moglie di Forestier.
La prima ha gli stessi gusti di Duroy, le piace divertirsi, è senza pretese e prende quello che viene dalla vita: diviene presto lʼamante ideale per Duroy, lʼunica donna con la quale si sente veramente a suo agio e per la quale ha una reale attrazione sessuale, forse perché Clotilde è un poʼ fille publique .
Madeleine è una donna moderna, indipendente, alla quale piace inserirsi nelle vicende politiche e finanziarie.
In quanto donna, non può pensare di svolgere un ruolo di primo piano e quindi opera alle spalle dei suoi uomini, il marito ( un uomo mediocre), il suo potente amante ed anche Duroy, il quale si lascia guidare, anche se soffre la superiorità intellettuale della donna.
Perché Bel-Ami è vano e frivolo, ma la consapevolezza della sua inferiorità intellettuale e morale lo porta ad avere un rancore vendicativo proprio verso coloro da cui riceve un aiuto, spesso fondamentale, per la carriera.
Alla morte di Forestier, Duroy sposa Madeleine e il loro rapporto è più simile a quello tra due soci che alla relazione coniugale.
Bel-Ami sa benissimo che Madeleine ha diversi amanti ( tutte persone importanti e potenti), ma gli interessa poco, anche perché anche lui ottiene vantaggi tangibili dalle amicizie della moglie: informazioni riservate, denaro e onorificenze.
Ha, tuttavia, sempre una sorta di acredine e di disprezzo verso Madeleine, la quale sopporta pazientemente, forse perché realmente affezionata del giovane.
Per puro capriccio e vanità Duroy seduce anche Madame Walter, la moglie del proprietario del giornale; è tuttavia unʼamante noiosa, in quanto si è innamorata veramente del giovane e soffre di sensi di colpa per aver tradito i propri valori religiosi e morali.
Che strano, una persona sincera in un mondo di falsità !! La vita tra lʼerotismo di Clotilde e lʼintelligenza di Madelaine potrebbe continuare serenamente, a parte la noia della relazione con Madame Walter, quando Duroy decide di sposare la giovane figlia del proprietario del giornale (e quindi figlia di Madame Walter).
Deve liberarsi della moglie e quindi fa in modo che Madeleine venga sorpresa in fragrante adulterio, così da poter divorziare.
Riesce, quindi, a sposare la giovane e ricca Walter, anche in questo caso utilizzando lʼinganno: convince la ragazza ( neanche diciottʼenne) a fuggire con lui creando le condizioni di un matrimonio riparatore.
Duroy ha raggiunto i suoi scopi: il potere, il denaro, il successo ? Ma in realtà le vicende di Bel-Ami, i tradimenti, i comportamenti abbietti, i sentimenti traditi, non derivano dal perseguimento di grandi ambizioni: il giovane ricerca solo la soddisfazione della sua vanità.
Il giorno del suo fastoso matrimonio, Duroy " discende con lentezza i gradini dellʼalta scalinata tra due ali di spettatori.
Ma non vedeva nessuno: il suo pensiero ritornava ora al passato, e davanti ai suoi occhi abbagliati dal sole accecante cʼera lʼimmagine di Madame de Marelle (Clotilde), che si riordinava dinanzi allo specchio i riccioli arricciati sulle sue tempie, sempre disfatti quando usciva dal letto"
Il libro può essere considerato un romanzo realistico, in quanto, con leggerezza ma anche con brutalità, descrive la società parigina, i giochi di potere, il ruolo della stampa, lʼincanto dei boulevard, persino le nuove correnti artistiche.
È un periodo di grandi cambiamenti anche culturali, ma prevale nel racconto una atmosfera di vacuità.
Lʼambiente sociale, così come alcuni temi esistenziali ( per esempio la morte), sono di sfondo alla trasformazione di Duroy in Bel- Ami e da qui nel ricco genero di un potente esponente della borghesia.
Il giovane scivola per una china, talvolta lui stesso sentendo il ribrezzo di ciò che sta facendo, ma poi superando con unʼalzata di spalle gli scrupoli passeggeri.
È imbarazzato quando Clotilde gli propone di conoscere suo marito, di cui poi il giovane diventerà buon amico.
Quando Madeleine riceve una ingente eredità da un amante, il giovane dapprima rifiuta sdegnato in quanto ciò renderebbe manifesto il legame tra la moglie e lʼuomo, ma poi si convince, e vuole convincere Madeleine, che, se lui prende la metà della successione, le forme sono salve e quindi siamo tutti a posto.
È stato detto che è il romanzo del denaro, della stampa, della politica e dellʼarrivismo, in realtà è il libro della vacuità.
Ed è interessante, anche se non si capisce se è voluto, che siano due donne ( il genere femminile è un mezzo per Bel-Ami) a squarciare questa patina di morale borghese.
Tocca a Clotilde dirgli in faccia la verità: " tu inganni tutti, sfrutti tutti, prendi dellʼargento e del piacere da tutti, e vuoi che io ti tratti come un uomo onesto ?" Ma ciò che lo fa andare in bestia è quando lʼamante lo accusa di aver portato a letto, prima del matrimonio, la ricca figlia del proprietario, che il giovane aveva invece rispettato ( per vanità ? o per un vero sentimento di onore ?) " Egli accettava di tutto, ma questa menzogna lo esasperava".
Resta allora il dubbio che anche Bel - Ami sia capace di buoni sentimenti e in fondo è trascinato dagli avvenimenti.
Spetta, poi, a Madeleine dimostrare che si può perseguire un percorso di vita che non sia la mera rincorsa di futili soddisfazioni.
A differenza Bel - Ami Madeleine ha un suo progetto, quello di diventare il mentore di uomini, riscattando così lʼinferiorità della donna nella società borghese dellʼottocento.
Il maggior pregio del libro è la scrittura di Bel-Ami.
Maupassant crea unʼatmosfera soffusa e realistica degli ambienti dando mirabilmente il senso della società parigina dellʼottocento.
Spesso le sue descrizioni sembrano realizzate con la tecnica del pastello, come i ritratti di Degas.
La descrizione, per esempio, della stanza dʼalbergo, dove è stata sorpresa Madeleine con il suo amante, riesce con poche parole a rendere quel senso di volgare e di insipido che ci si aspetta da un incontro adulterino ( nella cultura borghese dellʼottocento): " era una stanza dʼalbergo arredata di mobili comuni, dove aleggiava quellʼodore odioso e scialbo delle camere dʼalbergo, odore che derivava dai tendaggi, dai metalli, dai muri, dalle sedie, odore di tutti quelli che avevano dormito o vissuto, un giorno o sei mesi, in questo alloggio pubblico, e lasciato lì un poʼ del loro profumo, di quel profumo umano che, insieme con quelli che cʼerano stati precedentemente, formava alla lunga un olezzo confuso, dolce e intollerabile, lo stesso in tutti questi luoghi".
Perché leggerlo ? È un libro particolarmente attuale per lʼambiente e i personaggi.
La scrittura è piacevole e raffinata.