I racconti di Kafka sono generalmente brevi scritti, caratterizzati da una trama paradossale, da contenuti criptici e difficilmente comprensibili.
Il racconto, senza dubbio, più importante è la Metamorfosi, che si può considerare un capolavoro sia sotto il profilo strettamente letterario che per quanto riguarda i contenuti.
Gregor, un impiegato modello, si sveglia trasformato in un grande insetto, probabilmente in uno scarafaggio.
Dapprima la famiglia è sbalordita, poi ha nei suoi confronti un moto di pietà e di compassione (in particolare la sorella) e infine subentra l’indifferenza e il disprezzo.
Alla fine Gregor si lascia morire e i genitori e la sorella non si interessano neanche di dove è stato gettato il corpo.
Il racconto può avere diversi significati.
Innanzitutto, qual è la causa di questa trasformazione? È, forse, la rivolta di un ragazzo costretto, ancora giovane, a mantenere la famiglia (il padre, pieno di debiti, che non fa nulla, la sorella che vorrebbe fare la violinista) sotto il rigido e vessatorio controllo di un capo ufficio.
Dopo la notte in cui avviene la trasformazione, alla mattina Gregor dovrebbe, come al solito, partire presto e il fatto che continui a restare in camera è considerato da tutti una dimostrazione di pigrizia, già essa una sfida alle regole della società.
"Ma signor procuratore, gridò Gregor, abbia pazienza ancora un attimo.
Però sto già molto meglio.
Come può accadere una cosa simile!".
È il tema di una società burocratica e vessatoria, che non accetta in alcun modo la rottura delle regole.
Ma c’è, per me, un altro tema ancora più universale.
Cosa succede quando una persona si ammala di una grave malattia? All’inizio tutti gli sono vicini, pieni di compassione e di bontà, poi pian piano le persone cominciano a estraniare il malato, a cambiargli le abitudini e l’arredamento, perché non è più necessario, sino a lasciarlo nell’indifferenza.
Così succede a Gregor.
All’inizio la sorella lo accudisce a differenza del padre, che sin dall’inizio lo respinge sino al punto di ferirlo gravemente.
Poi la madre e la sorella decidono di liberare la stanza dai mobili così da rendere più facile per Gregor muoversi lungo le pareti (chiara dimostrazione di una bontà che non tiene conto della volontà del malato).
Gregor non vuole, perché significa abbandonare la sua natura di uomo, di persona sana, e reagisce sino al punto di attaccarsi a un quadro per evitare che glielo portino via.
Poi un giorno che la sorella suona il violino, Gregor, il grande insetto, è affascinato dal suono e vorrebbe avvicinarsi alla sorella per abbracciarla e farla suonare solo per lui.
Viene invece respinto con crudeltà perché è un mostro.
Non restano che la solitudine e la morte.
Insieme con la trasformazione di Gregor, si attua un cambiamento nei parenti.
Il padre riprende a lavorare e gira impettito nella sua divisa, la sorella fa la commessa e si veste con il colletto aperto, anche la madre lavora.
Quando Gregor scompare si apre una nuova vita, dimentichi totalmente del congiunto che eppure li aveva così aiutati.