Il romanzo è ambientato a fine ‘600 all’epoca di Luigi XIV e narra le vicende di un francese, Poncet, il quale visita l’Abissinia a seguito di una spedizione, voluta dai gesuiti, che aveva la finalità di riprendere i contatti con questo impero dopo l’espulsione dei preti cattolici cinquanta anni prima.
Il protagonista è un giovane avventuroso, che si presta a questa iniziativa per amore della figlia del console francese de Il Cairo.
Si trova in tal modo all’interno di una serie di intrighi tra diversi ordini religiosi (i cappuccini contro i gesuiti) e differenti correnti cortigiane della corte del re di Francia.
La storia ha ovviamente un lieto fine, i due innamorati riescono a sposarsi dopo numerose avventure.
Si tratta di una via di mezzo tra i Tre Moschettieri (il grande romanzo francese) e le storie di Maalouf, ma manca totalmente l’ambientazione storica, il ritmo avventuroso e l’analisi dei personaggi.
Per esempio la trasformazione della giovane figlia del console da devota ragazza ad avventuriera si sviluppa in modo piatto rivelandosi di fatto inverosimile.