Sconsiglio vivamente
e non lo rileggerei

La briscola in cinque

scritto da Malvaldi Marco
  • Pubblicato nel 2007
  • Edito da L'Espresso
  • 139 pagine
  • Letto in Italiano
  • Finito di leggere il 05 marzo 2012

Massimo gestisce un bar in un immaginario paese della costa vicino a Livorno.
Come tanti locali di provincia il bar è frequentato da un gruppo di vecchietti che passano il tempo a giocare a briscola e a parlare ( o sparlare) dei fatti del mondo e di quelli del piccolo villaggio.
Quando un avvenimento straordinario viene a movimentare il tram - tram quotidiano: in un cassonetto dellʼimmondizia viene ritrovato il cadavere di una ragazza.
È inutile dire che Massimo si improvvisa detective, commettendo anche alcuni errori, ma alla fine contribuendo in modo determinante alla scoperta dellʼassassino.
Per non essere accusato di svelare il colpevole e come ci si arriva, non dirò nulla sulla trama limitandomi a osservare come sia banale e scontata.
Allʼinizio lʼattenzione di Massimo per alcuni indizi apparentemente insignificanti invoglia la lettura, ma poi il desiderio dello scrittore di dare un finale a sorpresa rovina la costruzione graduale delle prove, dei moventi e della stessa struttura logica del noir.
Lʼambientazione potrebbe schiudere intriganti prospettive se, per esempio, i vecchietti avessero un ruolo significativo nella storia poliziesca o , invece, lo scrittore fosse capace di raffigurare il clima del bar.
Niente di tutto questo ! Se si esclude lʼuso del vernacolo livornese, il bar e i suoi avventori restano sullo sfondo, piatti, insipidi e superficiali.

Lʼunico pregio del romanzo è la scrittura, semplice, facile e chiara.
Il lettore corre piacevolmente lungo le pagine senza essere costretto ad un particolare sforzo di concentrazione, ma nello stesso tempo non cadendo nella noia.

Perché non leggerlo ? È il classico romanzo da viaggio, ma non lascia nulla.

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