In un precedente romanzo "La storia del giogo dʼoro" la protagonista non riesce a sfuggire ai meccanismi familiari e impazzisce, portando alla rovina sé stessa e chi le sta vicino.
Nel primo dei due racconti di questo libro, "Lʼamore devastante", Liusu è altrettanto disprezzata dai parenti, ma coglie lʼoccasione di un incontro casuale per scappare da una casa, che "aveva qualcosa di simile a una dimora di fate e di spiriti: qui lo scorrere lento di un giorno era come il passare di mille anni nel mondo.
Ma trascorrere mille anni qui era più o meno come un giorno, perché tutti i giorni erano ugualmente monotoni e senza senso".
Ed è la noia, non la passione, a spingerla, guardinga e quasi di malavoglia, ad allacciare una relazione con un cinese occidentalizzato, dalla torbida fama di persona ricca, colta e raffinata, ma ostile al matrimonio.
Sin dallʼinizio Liusu sa benissimo che legarsi a questʼuomo significa diventarne la concubina.
Mentre accondiscende alle lusinghe dellʼamante pensa tra sé: "se io fossi una donna perbene fino in fondo, tu non ti saresti neanche accorto di me.
Ma sorrise, inclinò la testa verso di lui e disse, Tu vorresti che io di fronte agli altri fossi una donna perbene, ma che con te non lo fossi".
Con grande abilità lʼautrice ci conduce nello sviluppo di una relazione, nella quale "tutti e due (erano) troppo occupati a parlare dellʼamore, dove potevano trovare il tempo per amarsi davvero ?".
La conclusione è scontata: il ricco amante ospita Liusu in una casa grande e vuota, dove lei aspetterà le sue visite come una classica concubina.
A cambiare questo destino è la guerra.
I giapponesi bombardano Hong Kong e lʼuomo, nella città sconvolta, decide di sposare Liusu.
"La caduta di Hong Kong aveva segnato la vittoria di lei.
Ma in questo mondo irragionevole, chi mai sapeva distinguere quali erano le cause, quali gli effetti ? Chi poteva saperlo ? E forse proprio perché lei potesse vincere era dovuta cadere una intera città ? Nel secondo racconto, "Rosa rossa, rosa bianca", lʼautrice si chiede se la trasgressione e il perbenismo possano convivere nella stessa personalità.
Zhenbao è un "tipo razionale e preciso, in tutto e per tutto il perfetto uomo cinese moderno.
Partito fin dallʼinizio col piede giusto, (...) ora aveva unʼottima posizione in una famosa compagnia tessile straniera" Tutto sembra ineccepibile: la moglie laureata di buona famiglia, la figlioletta per quale sono state già accantonate le risorse per le rette universitarie, lʼattenzione premurosa verso la madre e i fratelli, lʼimpegno sul lavoro e lʼaltruismo verso gli amici.
Ma è proprio vero ? Dal racconto veniamo a sapere che Zhenbao ha avuto unʼintensa e appagante relazione con una donna sposata.
Quando lʼamante, realmente innamorata, confessa al marito il tradimento, Zhenbao la lascia perché capisce che lo scandalo lo travolgerebbe.
È sufficiente incontrare la donna dopo molti anni per sconvolgerlo e distruggere la sua opaca vita borghese: frequenta prostitute, si dà al bere e al gioco, trascura il lavoro, picchia la moglie.
"E tu.
Stai bene, tu ?, chiese lei.
Mentre cercava le parole adatte per riassumere in poche, semplici frasi la perfetta felicità della sua vita, Zhenbao alzò la testa e vide la propria faccia nello specchietto a destra dellʼautista.
(...) Dʼun tratto però cominciò a tremare davvero e vide nello specchio che le lacrime gli rigavano le guance.
Il perché non lo capiva neanche lui.
In quel genere di incontri, è sempre lei che piange, non lui.
(...) Lungi da consolarlo, lei restò zitta a lungo, poi disse: Non è questa, la tua fermata ?"
Lʼautrice scava lʼambiguità dellʼanimo umano con un taglio fortemente occidentale.
Se lʼavvio del primo racconto richiama ancora la tradizionale famiglia cinese, il proseguimento del racconto potrebbe essere ambientato in qualsiasi città europea.
I contenuti e la scrittura stessa del secondo racconto riecheggiano molta letteratura occidentale, alla quale lʼautrice ha attinto largamente.
Cʼè poca originalità.
Ad affascinare il lettore resta la capacità di Zhang di muoversi nei chiaro scuri e di sondare lʼanimo umano, in particolare quello femminile.
Jiaorui e Zhenbao sono a letto: la donna capisce che lʼuomo vuole lasciarla.
"Sollevando il viso gonfio e arrossato, Jiaorui lo fissò, poi balzò in piedi, quasi stupita lei stessa dʼessersi ridotta in quello stato.
(...) Si asciugò gli occhi con il fazzoletto, si soffiò il naso e uscì.
(...) Nel sonno gli parve qualcuno si fosse steso sopra di lui, piangendo.
(...) Capì che Jiaorui era tornata.
(...) Il calore di quel corpo femminile lo avvolgeva come una trapunta di piumino foderata di seta, trasmettendogli un piacevole, sensualissimo tepore.
Quando Zhenbao fu sveglio del tutto, Jiaorui se ne andò senza dir niente, né lui proferì verbo".
Perché leggerlo ? Sono brevi racconti, la scrittura è piacevole ed alcune pagine sono particolarmente suggestive.