Tra i migliori che ho letto!
e lo rileggerei volentieri

Selected Short Stories

scritto da James Henry
  • Pubblicato nel 1963
  • Edito da Penguin books
  • 192 pagine
  • Letto in Inglese
  • Finito di leggere il 28 aprile 2008

Secondo l’introduzione i quattro racconti sintetizzano lo stile e l’evoluzione dell’autore.
Il primo racconto ruota attorno all’amore del mito e del bello.
In the last of the Valerii, un conte italiano ha sposato una ricca e bella ereditiera americana, ma si innamora di una statua di Giunone, scoperta nel suo palazzo.
La vicenda è raccontata da un personaggio, che sembra rappresentare lo scrittore, che guarda divertito, stupito e interessato l’innamoramento di un essere vivente per una statua.
In the Real Thing un artista, che lavora abitualmente all’illustrazione di libri, viene coinvolto da una coppia di persone distinte cadute in miseria.
Essi chiedono di poter lavorare come modelli per l’artista, il quale, dapprima accetta, ma poi si rende conto che un conto è la vita reale e un’altra cosa è un personaggio di una rappresentazione.
Il racconto è quindi tutto condotto sulla contraddizione tra vita reale ed espressione artistica, figlia a sua volta dell’immaginazione.
The lesson of the master, il meno riuscito dei racconti, ha come oggetto la falsità.
Un giovane scrittore si innamora di una ragazza ma viene convinto da un anziano scrittore a darsi totalmente all’arte: il matrimonio o un forte legame sentimentale sono comunque elementi di disturbo perché costringono ad affrontare la prosaicità della vita normale.
Quando ritorna da un lungo viaggio in Italia, il giovane scrittore viene a sapere che il suo "maestro" ha sposato la giovane: era tutto un tranello.
Infine, l’ultimo racconto, Daisy Miller, è ambientato in Europa continentale e in particolare a Roma.
Sono presenti alcuni temi cari all’autore: gli americani all’estero, una giovane donna americana, indipendente ma ingenua, l’italiano corruttore e il giovane innamorato.
Gli ambienti sono quelli dell’alta borghesia che viaggia all’estero e Roma portatrice di febbri malariche, anche se affascinante per i resti di una grande civiltà.
La contraddizione tra la società americana, rude ma sana, e la società europea, in particolare italiana, decadente ma figlia di una grande cultura, è evidente.
Lo stile di James è sempre affascinante, talvolta involuto ma ricco di suggestioni.
In particolare sono le descrizioni della natura, delle città e degli ambienti a costituire il pezzo forte dell’autore, mentre i dialoghi si rivelano spesso noiosi e scontati.

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