Gradimento Medio-basso
e non lo rileggerei

Le vie dell'immaginazione

scritto da Haasse Hella
  • Pubblicato nel 1983
  • Edito da Iperborea
  • 164 pagine
  • Letto in Italiano
  • Finito di leggere il 29 marzo 2020
Maja e Klaas si sono conosciuti nella redazione di un quotidiano di provincia; il loro innamoramento fu accompagnato da conversazioni interminabili e da molte letture, "il loro mondo era fatto di carta stampata, di prese di opinioni, analisi, riflessioni scritte e orali". La nascita di tre figli costrinse Maja a dedicarsi alla famiglia, abbandonando il lavoro. Si prospetta una vita prosaica, dal quale trarne un decoroso piacere, un amore che diventi lentamente un'affettuosa amicizia. Quando tre vicende cambiano la vita dei due coniugi. Klaas scopre un poeta sconosciuto, Bernard Mork. Viene in possesso delle sue poesie e ne rimane affascinato, in particolare dalla successione dei temi trattati: nei Canti Mattutini per Eva emerge un prorompere di estasi sensuale, tanto che a Klaas "la sua stessa esistenza gli sembrava ad un tratto arida e sterile"; nei Principi di Ordine si assiste ad un progressivo ritorno ad un autocontrollo; e le Lettere a Bauci sono piene di una serenità austera. E' la storia di una relazione amorosa tra un uomo e una donna, una sorta di Canzoniere, nel quale, durante il lungo cammino attraverso l'esistenza, Petrarca passa dalle fantasie erotiche per la donna amata alla soffusa nostalgia per la dolcezza degli occhi di Laura sino al timoroso raccoglimento per la morte vicina. Ma chi é Bernard Mork ?  Se Klaas è impegnato in questa indagine, Maja vive un'altra esperienza, altrettanto integrante e misteriosa. Durante un viaggio di trasferimento verso la Costa Azzurra hanno un incidente d'auto: Klaas deve fermarsi per attendere la riparazione della macchina mentre Maja con i bambini prosegue a bordo di un camion. "Alla luce fioca del cruscotto il camionista accanto a lei era una montagna d'ombra (...), un gigante, una forza sovrumana, li aveva presi sotto la sua protezione". In uno stato di quasi incoscienza, "insignificante ingranaggio di quel colosso su ruote", Maja ascolta le storie del camionista. In tutte compaiono delle donne misteriose, apparizioni o esseri umani, streghe malefiche o creature smarrite: in ogni caso trascinate dal desiderio della morte. Se la ricerca di Klaas ha ancora le sembianze del reale, anche se la poesia alimenta la fantasia, i racconti del camionista appartengono al mondo dell'immaginazione, agli incubi della stessa Maja, forse. E' invece senza dubbio vero, ma indecifrabile, ciò che accade nella splendida casa sulla Costa Azzurra. Di proprietà di una ricca aristocratica russa, assente perché sempre in viaggio, è gestita dal custode, uomo sospettoso e irascibile, più volte sorpreso a vendere i preziosi oggetti della villa. In particolare è proibito ai bambini giocare vicino ad un piccolo deposito: semplicemente di attrezzi o nascondiglio di qualcosa di più inquietante, come, per esempio, il cadavere della ricca dama russa ? I tre filoni narrativi si sviluppano in parallelo per concludersi con la scoperta della vera identità del poeta: Bernard Mork è una donna ! Ma come una donna scrive di erotismo, narra la sua relazione amorosa ? Per Maja la risposta è semplice: "nella sua poesia lei era sia uomo che donna. (...) Ma per non fare torto a sua figlia, Eva, è stata costretta a cambiare. E' stata una scelta consapevole." Questo è un ragionamento da madre, non da poeta", risponde Klaas, il quale, poi, si sprofonda in una dissertazione letteraria. Non basterebbe farsi raccontare "le storie dei camionisti" per capire che il vero tema è la forza della donna che vuole diventare protagonista, almeno nella poesia.

Il romanzo resta sospeso, chiudendosi quasi per stanchezza. Se ci sforziamo di dare una interpretazione unitaria ad un racconto frammentato nei suoi tre filoni narrativi, potremmo fare questa considerazione: coesistono in tutti noi tre sfere, il mondo reale, quello ideale e quello interno. Nel mondo reale ci possono essere dei delitti, anche se irrisolti, ci sono personaggi e luoghi, e quindi le descrizioni realiste e l'ordine degli eventi; nel mondo ideale ci sono la letteratura, la filosofia e così via; in quello interno ci sono i sentimenti, gli incubi e i sogni. Dovunque cerchiamo di collocarci (per esempio, Klaas nella letteratura, Maja nei sogni), è difficile difendersi dall'immaginazione perché le sue vie sono molteplici. "Per caso mentre tu dormi/per un involontario movimento delle dita/ti faccio il solletico e tu ridi/ridi senza svegliarti/così soddisfatta del tuo corpo ridi/approvi la vita anche nel sonno/come quel giorno che mi hai detto:/lasciami dormire, devo finire un sogno"(Luciano Porta dalla raccolta Invasioni).

Grande scrittrice olandese, Haasse sviluppa la storia con una scrittura semplice, elegante ed efficace. Si legge piacevolmente, perdendosi nei dettagli, minuziosi e suggestivi: da soli, tuttavia, non in grado di reggere una trama esile, frastagliata e dispersiva. La relazione tra Maja e Klaas rimane sullo sfondo, non è approfondita dalla sintassi e dalle parole: sta lì immobile, ciascuno dei due coniugi chiusi nel loro io incomunicabile, malgrado l'immaginazione. Ciò che non dà la storia avrebbe potuto offrire lo stile narrativo; non è così.

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