Tra i migliori che ho letto!
ma non lo rileggerei

Half of a yellow sun

scritto da Adichie, Chimamanda Ngozi
  • Pubblicato nel 2006
  • Edito da Anchor Books
  • 541 pagine
  • Letto in Inglese
  • Finito di leggere il 10 maggio 2009

Il libro è ambientato in Nigeria, negli anni tra il 1960 e il 1970 ed è articolato in due parti: i primi anni ʼ 60 in una Nigeria appena uscita dal dominio inglese, caratterizzata da una apparente tranquillità sociale; i secondi anni ʼ 60 nel Biafra ( nel sud-est della Nigeria), dove lʼetnia Igbo, di prevalente religione cattolica, combatté una guerra infelice per lʼindipendenza dal nord della Nigeria, dominata da altre etnie, di prevalente religione mussulmana.
Il racconto è introdotto dallʼarrivo di uno dei protagonisti, Ugwu, nella casa di Odenigbo, un professore di matematica con focose idee rivoluzionarie, anti occidentali ed esaltatrici dellʼidentità africana.
Ugwu è ancora ragazzo, ma dimostra una forte ambizione culturale e un elevato attaccamento al proprio padrone.
Entrano poi in scena le due sorelle, Olanna e Kainene, figlie di una potente e ricca famiglia, tra di loro molto diverse: la prima bellissima, colta e irrimediabilmente innamorata di Odenigbo, della cui intelligenza e cultura è affascinata, la seconda concreta e imprenditrice, che si innamorerà presto di Richard, un giovane inglese, giunto in Nigeria per scrivere un libro sulla società africana.
Il romanzo è costruito sapientemente intorno allʼimpatto di drammatiche vicende ( la guerra, la violenza e la fame) sulle relazioni tra i diversi personaggi e sulla lotta di questi per sopravvivere e per dare un senso di normalità alla propria vita.

La prima parte del romanzo inquadra le vicende dei personaggi in una società fortemente stratificata dal punto di vista sociale ed ancora dominata dalla cultura inglese.
Le due sorelle, educate a Londra, reagiscono in modo diverso alla corruzione dellʼambiente in cui vivono.
Olanna si trasferisce da Odenigbo nellʼambiente universitario, pieno di ideali e di discussioni spesso inconcludenti sul futuro del paese, sulla sua indipendenza dal mondo occidentale.
Kainene accetta invece le regole del mondo degli affari e intraprende con cinica spregiudicatezza la carriera imprenditoriale.
Tra le due sorelle si produce una grave frattura.
Olanna scopre che Odenigbo è andato a letto con una donna, da cui ha avuto una figlia, e per la rabbia ha una breve relazione con Richard.
La separazione tra le due sorelle viene poi accompagnata dalla decisione di Olanna, incomprensibile e coraggiosa, di adottare la bambina nata dalla relazione tra il marito e la donna.

La seconda parte del romanzo racconta le vicende dei protagonisti in mezzo ad una guerra, che diviene giorno per giorno più crudele e violenta.
Pian piano la povertà e la miseria prendono il sopravvento, le strutture familiari si frantumano, viene meno quel minimo di rispetto che dovrebbe caratterizzare i rapporti tra gli esseri umani, tutto, anche il corpo e lʼanima, diventano merce di scambio, pur di salvarsi.
Gli stessi protagonisti partecipano ad episodi di estrema violenza: Olanna è coinvolta in un massacro, si salva fortunosamente per scoprire poi nella fuga che una donna porta con sè la testa della propria figlia, Ugwu, costretto ad entrare nellʼesercito, viene coinvolto in uno stupro di massa, Odenigbo crolla psicologicamente dandosi allʼalcool e tradendo la moglie.
Kainene e Richard, che sembrano maggiormente difesi dal terrore della guerra, assistono inermi allʼuccisione di uno dei loro servi: il corpo decapitato cammina ancora senza la testa prima di crollare a terra.
I protagonisti non vivono, ma è la vita che li trascina e alla fine si ritrovano come " in una stanza illuminata dalle luci delle candele, dove si vedono le cose in ombra, soltanto con mezzi bagliori di luce".

È difficile sintetizzare le vicende della seconda parte del libro, in quanto il racconto sembra perdere spesso un filone conduttore, frantumandosi in episodi e in una molteplicità di personaggi.
Ciò che, tuttavia, colpisce è la contrapposizione tra la drammaticità degli avvenimenti e la serenità della narrazione.
È come se i protagonisti si muovessero in un sogno, in un incubo, dal quale sono sicuri di risvegliarsi ritornando al mondo che si è dissolto con la guerra.
La violenza ,che li ha travolti, li porta a rimuovere i drammatici episodi che hanno vissuto e li spinge a perdonare anche le colpe, i tradimenti reciproci, gli abbandoni e le vigliaccherie.
" Ci sono cose così imperdonabili che rendono altre cose facilmene perdonabili".
Si creano legami che rompono le tradizionali stratificazioni sociali, come la profonda amicizia tra Olanna e Ugwu.
Si dissolvono certezze, come quelle di Odenigbo, si creano nuove appartenenze, come quella di Richard per il popolo Igbo, si continua a lottare mettendo al servizio del popolo la propria imprenditorialità, come nel caso di Kainene, che muore proprio per cercare di portare i viveri e le medicine indispensabili per il proprio centro di raccolta di rifugiati.
Questa sensazione di provvisorietà, di incredulità emerge non tanto dalla trama e dai dialoghi, quanto dalla scrittura, mai drammatica od enfatica, ma sempre quieta, pacata e distesa.
La visione dellʼautore è sempre introspettiva e quindi riflette il modo con il quale i protagonisti guardano e vivono le vicende esterne.
Da questo punto di vista, il dramma del Biafra diviene una tragedia universale, che potrebbe essere ambientata dovunque la gente è travolta dalla guerra e dalla violenza: la Bosnia, il Ruanda e oggi il Corno dʼAfrica e il Pakistan.
Si riesce ad essere stessi dinanzi alla catastrofe collettiva ? La risposta che viene dal romanzo non è affermativa, ma richiama alla forza di ciascun individuo e alle condizioni nelle quali ciascuno si trova a vivere la tragedia.

Malgrado la lunghezza, la lettura del libro è molto piacevole sia per la scrittura che la profondità dei sentimenti trattati: non ci sono ricerca psicologica e inseguimento dellʼeffetto,lʼautrice solamente descrive e lascia alle parole, ai personaggi e alle vicende il compito di trasmettere il dramma di tutto un popolo.
Emerge, tuttavia, una certa dispersione, che deriva dalla sovrapposizione degli eventi e dei personaggi.

Perché leggerlo ? Perché racconta un dramma che potrebbe essere ambientato in tutte le parti del mondo: racconta come si può essere travolti dalla violenza.

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