Tra i migliori che ho letto!
e lo rileggerei volentieri

Le rouge et le noir

scritto da Stendhal
  • Pubblicato nel 1830
  • Edito da A. Levavasseur
  • Letto in Francese
  • Finito di leggere il 24 dicembre 2008

Il romanzo racconta le vicende di Julien Sorel: figlio di un carpentiere, riesce con le proprie forze e la propria intelligenza a salire nella scala sociale, prima nella borghesia provinciale e poi presso lʼaristocrazia parigina.
Viene chiamato a fare il precettore dei figli del Sindaco, con la moglie del quale allaccia una relazione.
Conduce quindi gli studi in seminario e per una serie di vicende fortunose diventa segretario di un potente aristocratico, con la figlia del quale ha un’altra storia d’amore.
La giovane nobildonna, altera e orgogliosa, è perdutamente innamorata di Julien, dal quale aspetta un figlio.
La moglie del Sindaco, convinta dal proprio confessore, invia al padre della ragazza una lettera nella quale si infanga il nome di Julien.
In preda alla rabbia per l’onore offeso e per il tradimento da parte dell’ex amante tenta di ucciderla, viene quindi messo in prigione, processato e condannato a morte.
Durante la prigionia si accorge di essere innamorato della prima amante ma è ormai troppo tardi.
Sembra che la trama del libro corrisponda ad una vicenda reale; ma al di là della verosimiglianza il racconto può essere letto da tre punti di vista.
Sotto il profilo del contesto storico, il romanzo descrive la scalata sociale di un rappresentante del popolo attraverso la borghesia sino all’aristocrazia.
In Julien non ci sono né remissività né tanto meno umiltà: è convinto di valere come, se non più, dei rappresentanti della borghesia e dell’aristocrazia che incontra nel suo cammino.
Via via che li conosce meglio, dopo una prima fase di ammirazione, ne segue un’altra di disillusione per la ristrettezza della borghesia provinciale e per la vacuità dell’aristocrazia.
In questo senso il romanzo di Stendhal assomiglia a quello di Proust, anche se mancano totalmente i riferimenti filosofici che caratterizzano la "Ricerca del Tempo Perduto".
Anche il quadro che emerge del clero è profondamente negativo.
In questo senso il titolo “Il rosso e il nero” indicherebbe il conflitto tra lo spirito progressista e democratico e la reazione e il conservatorismo delle classi superiori nella prima metà dell’ottocento.
Il titolo sembra tuttavia rispecchiare peculiarità e contrasti più profondi e in qualche misura universali.
I personaggi del romanzo si muovono tutti in un clima di falsità e di ipocrisia, che caratterizza anche il comportamento di Julien.
Basti pensare quali sotterfugi utilizza per conquistare e dominare la bella Matilde o il fatto che sino all’ultimo momento continua a mantenere un comportamento ambiguo nei suoi confronti, dimostrandole dell’affetto nel momento in cui è innamorato della sua ex amante, la moglie del Sindaco.
Alla base di questi sentimenti predominano una diffusa superficialità e una logica dettata dalla convenienza.
Questa ambiguità scompare solo nell’atto rivoluzionario di Julien, a questo punto un “vero eroe”, che cerca di punire le false accuse ricevute ed accetta la morte con coraggio e dignità.
Dinanzi all’ingiustizia e alla morte, Julien abbandona l’ipocrisia e la convenienza per comportarsi in modo coerente anche se in maniera inesplicabile per i suoi contemporanei.
Il terzo punto di vista è rappresentato dalle due donne, la moglie del Sindaco e Matilde, che costituiscono le vere eroine del romanzo.
Sin dallʼinizio i loro sentimenti sono profondamente veri: la moglie del sindaco accetta un matrimonio infelice ed affronta il nuovo amante con stupore ma con un grande coraggio; Matilde, così altera ed aristocratica, ma disponibile a perdere tutto, con slancio, per il suo innamorato.
Si pensi alle pagine che raccontano l’avvicinamento di Matilde e di Julien.
Da parte della ragazza è in atto un profondo conflitto tra il suo spirito aristocratico e il crescente innamoramento, da parte di Julien predomina solo il timore di essere “preso in giro” e la volontà di predominare anche con l’inganno.
Julien non capisce la grandezza delle due donne, pensa che vi siano dei sottointesi, dei tranelli per poi vagheggiarne l’amicizia dopo la sua morte.
In realtà la fine delle due donne sarà tragica e profondamente vera, come il loro amore: la moglie del sindaco morirà di crepacuore, Matilde porterà con sè la testa del suoi innamorato, in preda alla pazzia.

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