Gradimento Medio-alto
e lo rileggerei volentieri

Murder for the wrong reason

scritto da Greene Graham
  • Pubblicato nel 1990
  • Edito da Gruppo Espresso
  • 71 pagine
  • Letto in Inglese
  • Finito di leggere il 08 aprile 2009

Si tratta di un breve racconto, che è suddiviso in tre capitoli.
Nel primo viene scoperto il cadavere e come nei classici racconti polizieschi arriva lʼispettore con il suo assistente.
Lʼautore sembra divertirsi a ricostruire le dinamiche ormai collaudate dalla letteratura gialla tra il capo esperto e il giovane poliziotto.
Emergono, tuttavia, sin dallʼinizio alcune singolarità.
Lʼispettore dichiara di essere arrivato troppo tardi per salvare la vittima ( ma allora sapeva che stava per essere ucciso ?), la quale si meritava, sempre per lʼispettore, di essere uccisa, in quanto era un ricattatore e aveva numerose storie con le donne.
È difficile risolvere il caso, poi aggiunge, " in quanto ci sono cinquecento uomini, ed altre donne, con un motivo".
Bisogna dire che il lettore rimane disorientato dal primo capitolo, sospettando qualche cosa di particolare ma non riuscendo ancora a capire il senso del racconto.
Il secondo capitolo si apre aperto a qualsiasi sviluppo.
Lʼispettore va a casa del presunto assassino ( e guarda caso ci va da solo senza lʼassistente) e qui il racconto diventa un continuo oscillare tra il passato e il presente.
Lʼispettore parla al sospettato, il quale non risponde, e gli ricorda avvenimenti trascorsi: la persona era stata innamorata di una donna, che gli ha poi preferito la vittima, perchè ricca e potente.
Il racconto abbandona ormai lʼordine e la razionalità di una storia poliziesca e diviene sempre più una serie di immagini della mente dellʼispettore.
Il ricordo della sua vita ritorna alla superficie: " una sequela di immagini gli oscillarono nella mente, di giorni e di notti di una grande passione, tenerezza e continuamente di pace.
Dimenticò i giorni durante i quali aveva osservato la lenta disintegrazione della propria personalità e la corruzione, dimenticò persino di essere lʼispettore investigativo Mason di Scotland Yard".
Ma il legame tra passato e presente è come uno specchio di fronte al quale ci si riflette e attraverso il quale si può vedere il presente dal passato e viceversa.
A questo punto il mistero avvince il lettore e come in tutti romanzi polizieschi la soluzione è semplice: lʼispettore è lʼassassino.
Si capisce che il secondo capitolo ha riportato i pensieri dellʼispettore e il tutto è durato pochi minuti.
Il terzo capitolo descrive la dinamica del delitto nonché le prove che inchiodano lʼassassino.

Un racconto breve ma affascinante, anche se di difficile lettura.
Innanzitutto emerge il tema dellʼambiguità del reale,che solo con la morte trova una consistenza al di là dellʼimmaginazione: " dopotutto ogni cosa si riduceva ad un fatto biologico".
In secondo luogo il racconto è un virtuosismo, sia dal punto di vista della struttura narrativa, capace di creare disorientamento ed attesa nel lettore, che per quanto riguarda la tecnica di scrittura.
Lʼautore ricorre volentieri a modi di dire e ad un vocabolario che appartengono alla lingua colloquiale, rendendo non sempre il testo di immediata comprensione: ciò contribuisce al fascino misterioso del racconto.

Perché leggerlo ? Per apprezzare la tecnica narrativa dallʼautore.

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