Il libro, di carattere autobiografico, racconta i rapporti tra lo scrittore e il figlio disabile.
Il pregio fondamentale del racconto, articolato in capitoli tra di loro autonomi e quindi privo di una trama complessiva, è costituito dallo stile asciutto, che evita facili sentimentalismi e false solidarietà.
Il ragazzo disabile costituisce quasi lo specchio dell’autore, la rappresentazione di una vicenda personale ricca di criticità, per esempio nei rapporti con la moglie e con la scuola, che è l’ambiente di lavoro dello scrittore.
In realtà si tratta di un libro noioso, in certi casi fatto di aforismi, di affermazioni fini a se stesse e non inquadrate in una vicenda.
Anche il profilo del figlio si presenta piatto, privo di sfumature e quindi proteso a darne una visione positiva, pur nella grave disgrazia.