Nel 1919 Kiev era contesa da diverse forze: l'esercito bianco di Anton Denikin, sostenuto dall'Intesa, cercava di sovvertire i bolscevichi; i cosacchi sotto la guida dell' "atamano" Simon Pertljura combattevano per l'indipendenza dell'Ucraina; l'Armata Rossa lottava per fermare le azioni contro rivoluzionarie e respingere le pretese della Polonia sulla Galizia. Malgrado che il romanzo sia ambientato in un preciso momento storico, il racconto pare sospeso in un mondo senza tempo, proiettato in una realtà dispotica, dominata dal disordine e dalla violenza, come se conflitti , devastazioni e crimini siano il tratto inesorabile e immutabile delle terre di mezzo tra l'Occidente e la Grande Russia. Un atto sanguinolento avvia il racconto: la stessa sciabola che aveva ucciso il padre tronca di netto l'orecchio destro del giovane Samson; orecchio che il ragazzo riesce miracolosamente a raccogliere e a riporre in una scatola di caramelle. Samson è spaventato e disorientato; rimasto solo, si organizza per andare avanti in una città dove mancano il riscaldamento e il cibo e dove la vita di ciascuno è appesa a un filo, tra soprusi e uccisioni. In quel momento Kiev è controllata dall'Armata Rossa ed è incredibile come continui la vita ordinaria e come la nuova autorità si adoperi a perseguire i furti e gli omicidi (ma non ci sono gli "investigatori di una volta"), spenda energie per censire la popolazione ("trecento a interpellare i residenti"), perseveri nella meticolosa burocrazia del regime zarista (ma manca la carta!), assicuri l'energia elettrica, anche se la legna sta per finire. << E' la cacofonia della rivoluzione, questa: troppe armi in giro, zero sicurezza e cento volte più banditi e rapinatori! (...) Sono rimaste solamente le firme sui verbali! >>. E' proprio la burocrazia a salvare il giovane Samson, dando non solo un pranzo quotidiano, ma anche uno scopo alla sua vita solitaria. Si rivolge alla milizia per protestare per la requisizione dei suoi mobili, in particolare la scrivania del padre dove aveva riposto la scatola di caramelle con dentro il suo orecchio. La bella calligrafia e la chiarezza espositiva del suo esposto lo fanno assumere nel settore investigativo. E da qui parte un thriller perché il giovane Samson è determinato a scoprire gli autori di un atroce delitto. L'indagine poliziesca s'intreccia con una storia d'amore; un'addetta al censimento viene a vivere con Samson, ma tra loro c'è solo un sussurro del ragazzo, "Sposami"; parola timidamente pronunciata mentre la giovane dorme o fa finta di dormire. Con una punta d' ironia, Karkov scrive come la << la vicinanza senza fretta alcuna di passione >> rompa la solitudine del giovane Samson, il quale si sente in sogno come << un eroe esausto, (...) mentre una ninfa seminuda vegliava su di lui >>.
L'abile trama e l'agile scrittura non nascondono la debolezza del thriller e soprattutto non evitano una delusione nel lettore. Dal titolo sembrerebbe che l'orecchio troncato sia al centro del romanzo. Tramite l'orecchio, per un fenomeno miracoloso, il giovane Samson può ascoltare da lontano, nitidi e precisi, gli intrighi e i pericoli che incombono su di lui. Questa idea non è sfruttata sino in fondo; e questo perché l'autore non intende ricorrere a elementi magici, volendo restare ben piantato in un realismo narrativo, a sua volta carico di una "attesa malinconica" di un qualcosa che cambi il destino dell'Ucraina.
Perché leggerlo? Con lieve ironia racconta la storia sofferta dell'Ucraina.