Sconsiglio vivamente
e non lo rileggerei

Cosmopolis

scritto da Don deLillo
  • Pubblicato nel 2003
  • Edito da Scribner
  • 209 pagine
  • Letto in Inglese
  • Finito di leggere il 08 febbraio 2009

Eric Packer è un giovane brillante della finanza, che perde e guadagna milioni di dollari in pochi secondi giocando sulle monete e sulla borsa.
Il romanzo descrive una giornata, nella quale Eric si muove per la città con la sua limousine, alternando fugaci incontri amorosi, rapide colazioni, blocchi del traffico dovuti a violente manifestazioni di dimostranti e la funerale di idolo della musica,la visita di un dottore con un costante monitoraggio dellʼandamento dello yen, moneta rispetto alla quale sta perdendo milioni di dollari.Se allʼinizio il racconto sembra surreale e ironico volendo descrivere la vita assurda di un giovane uomo della finanza, ad un certo punto del romanzo si capisce che si va verso la tragedia.
In realtà la vita stessa di Eric, ben protetta dalle guardie del corpo e dalla limousine, è minacciata da unʼondata di attentati, anche lontani, verso gli esponenti della finanza.
Via via che si sviluppa la giornata, cadono le barriere, psicologiche e fisiche, che separano il giovane milionario dal mondo violento che lo circonda.
Eric va incontro alla morte ( sarà ucciso), ma sembra quasi che la desideri e la ricerchi per fuggire ad una vita che gli potrebbe diventare pesante e insopportabile se non può più godere dellʼeccitazione che deriva dalla conquista del denaro.
" Egli capì che cosa gli mancava, lʼimpulso predatoe, il senso di grande eccitazione che lo guidava attraverso i suoi giorni, il puro e intenso bisogno di vivere".
Lʼidea di partenza del romanzo è senza dubbio brillante e si sviluppa su diversi livelli: la crisi esistenziale del protagonista (si sveglia desiderando di andare dal barbiere come una persona comune), la descrizione di una città caotica ed assurda, i rapporti umani frettolosi tipici dellʼera del business e dellʼinformatica ed infine la morte come epilogo al quale non si può sfuggire.
Lʼinsieme della trama, ricca di episodi e di personaggi incomprensibili, e una struttura del linguaggio estremamente difficile sia per quanto riguarda i vocaboli che la sintassi, contribuiscono a rendere criptica e pesante la lettura.
Il libro è giustamente dedicato a Paul Auster, in quanto domina lʼimpronta intellettualistica di questo autore: caratteristica di molti autori di New York.

Altre recensioni che potrebbero interessarti

Un colpo di Stato

Chatwin Bruce

Quinchotte

Rushdie Salman

Il Duca

Melchiorre Matteo