Tra i migliori che ho letto!
ma non lo rileggerei

For whom the bell tolls

scritto da Hemingway Ernest
  • Pubblicato nel 1940
  • Edito da Charles Scribner's Sons
  • 471 pagine
  • Letto in Inglese
  • Finito di leggere il 09 dicembre 2006

Il romanzo è ambientato in Spagna durante la guerra civile e si sviluppa nel giro di pochi giorni.
Jordan, un americano, viene inviato al di là delle linee per distruggere un ponte, in funzione di un attacco dell’esercito repubblicano.
Per svolgere questa operazione, entra in contatto con una banda di guerriglieri, tra i quali incontra Maria, di cui si innamora.
Il gruppo fa capo a Pablo, che entra in conflitto con Jordan, e a Pilar, una donna molto forte ed energica.
Pur tra contrasti interni, il gruppo compie l’operazione e Jordan distrugge il ponte, ma nella fuga viene ucciso.
Il vero tema del romanzo sembra essere l’inutilità della guerra, la sua intrinseca crudeltà, che si esprime da entrambi i lati del fronte.
Di forte tragicità sono le pagine che descrivono la conquista da parte del gruppo di Pablo di una città e l’uccisione dei fascisti: uno per uno escono dalla chiesa dove sono stati imprigionati e sono costretti a passare in mezzo alle file dei paesani e dei partigiani per essere scaraventati poi in un burrone.
Dapprima la folla è incerta ma poi l’odio e il sangue prendono il sopravvento.
La stessa crudeltà viene perseguita dai fascisti nell’assassinio di un gruppo di partigiani ai quali viene tagliata la testa.
L’attesa dell’attacco finale, la presenza nel gruppo dei partigiani di un ragazzo ancora molto giovane, che difende, poco prima di morire, la rettitudine di un dirigente del partito comunista, il cui figlio si è rifugiato in Russia, e l’impossibilità tragica della banda di Jordan di poter intervenire in aiuto rappresentano momenti bellissimi del romanzo, che, più di altri, esprimono la crudeltà della guerra.
Ma la guerra è anche inutile, oltre che crudele, ed è inoltre stupida e si conclude sempre con la morte : "che uno abbia timore oppure no, la morte è difficile da accettare: non c’è dolcezza nella sua accettazione".
I personaggi sono trascinati in un ingranaggio di cui colgono l’inutilità e l’assurdità, ma del quale non riescono a liberarsi.
La distruzione del ponte è totalmente inutile, in quanto l’esercito di Franco è a conoscenza dell’attacco dei repubblicani e possiede una forza aerea superiore e quindi molto probabilmente respingerà l’offensiva.
Jordan cerca di avvisare il comandante dell’esercito repubblicano, ma la burocrazia, la diffidenza e le lotte interne impediscono che la notizia arrivi in tempo.
E Jordan sa che "dovrà comunque distruggere il ponte".
Tranne Pablo, che è un assassino, tutti gli altri personaggi si rendono conto della crudeltà: dal vecchio Anselmo, che non vuole uccidere ma si trova costretto a farlo, a Jordan, che legge le lettere di un soldato ucciso e appare evidente che si tratta di un giovane, con i suoi affetti e anch’esso trascinato in una guerra civile senza senso.
La guerra travolge anche i sentimenti personali.
Non bisogna pensare alle persone care, all’amore appena trovato e l’assurdo è che Jordan, nel momento in cui sta per morire e ha dovuto abbandonare Maria, ritiene di essere stato fortunato perché ha potuto vivere gli ultimi giorni con l’amore di Maria.
Lo stile di Hemingway è molto articolato, più efficace nelle descrizioni che nei dialoghi, che talvolta risultano ripetitivi e noiosi.

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