Forse non è il libro migliore dell’autore.
Un giovane e brillante studente viene trascinato da un amico in una discesa verso gli inferi: prima il gioco, poi la droga e infine rischia addirittura di essere coinvolto in un stupro.
Dinanzi alla violenza estrema reagisce salvando la ragazza e in qualche modo si salva anche lui.
Lo spunto narrativo potrebbe essere anche interessante ma si trascina in modo lento, né con colpi di scena né con un approfondimento psicologico delle motivazioni alla base di un comportamento così differente rispetto a quello della vita passata.
Sembra, quasi, che il personaggio sia un debole, che abbia sempre subìto quanto si aspettava da lui per fare emergere solo, sotto la pressione dell’amico, la sua vera personalità.
Lo stile oscilla da quello tipico dei gialli di ambiente a quello utilizzato nei racconti introspettivi: la sintesi è la noia nella lettura.