È il primo romanzo di Calvino.
Il protagonista è un ragazzino, Pin, che vive unʼesperienza che lo fa crescere rapidamente.
L’ambiente è la riviera ligure durante la guerra partigiana.
Pin vive con la sorella, che fa la prostituta e collabora con i tedeschi.
Il ragazzo va all’osteria e frequenta i grandi, che parlano di donne e bevono il vino.
Gli uomini dell’osteria convincono Pin a rubare una pistola a un tedesco, che frequenta la sorella.
Il ragazzo nasconde la pistola presso le tane che lui immagina costruiscono i ragni.
Viene imprigionato, scappa e va dai partigiani, dove assiste sempre alle vicende dei grandi: la violenza, il tradimento, l’amore, le bugie.
Scappa dai partigiani e incontra uno di essi, il Cugino, che una volta l’ha preso per mano quando Pin era solo e abbandonato.
Ha fiducia in lui e gli rivela dove vive la sorella.
In realtà il Cugino vuole saperlo per andarla ad ammazzare.
Pin viene di nuovo tradito e si trova solo, abbandonato da tutti.
Malgrado l’apparente realismo, si tratta di un romanzo "fantastico".
La vera storia è quella dell’infanzia e del suo incontro con il mondo dei grandi.
Pin fa discorsi da grande ma è ancora un bambino e cerca l’affetto e l’amicizia.
Ma in realtà la trova solo nel paesaggio, nei nidi di ragno, in un mondo fantastico.