Il racconto si sviluppa all’interno di uno schema di relazioni tra quattro protagonisti: due uomini legati da un rapporto di forte amicizia, e due sorelle, entrambe giovani insegnanti.
Il contesto storico è l’Inghilterra della seconda metà dell’Ottocento, caratterizzata dall’introduzione delle macchine, dal positivismo e dalla nostalgia di un mondo poetico, sintetizzato dalla campagna inglese.
I due uomini si muovono all’interno dei ruoli attribuiti al maschio dalla società inglese.
Birkin è un giovane romantico, che ricerca nella donna una compagna sottomessa (una moglie e una madre) ritenendo che la vera amicizia, indispensabile per la completezza di un uomo, sia quella con gli altri uomini.
Si può dire che il suo riferimento è il Simposio di Platone, anche se non si spinge sino al rapporto omosessuale, che, anzi, quando proposto dall’amico, rifiuta gentilmente.
Gerald è un giovane ingegnere, ricco imprenditore, che ha modificato radicalmente l’organizzazione delle miniere, di cui è proprietario, in contrasto con l’autorità del padre.
Un fatto terribile della sua infanzia (ha contribuito senza volerlo alla morte del fratello), un rapporto difficile con il padre e una visione positivista del mondo, che contrasta tuttavia con una forte sofferenza interiore, operano a dargli unʼapparente sicurezza ma a ricercare nella donna il conforto e il sostegno.
In lui l’amicizia maschile sconfina, in modo quasi palese, nella ricerca di un rapporto omosessuale.
Se gli uomini sono un riferimento, chiusi come sono nel proprio ruolo sociale e nel proprio io, chi rompe totalmente gli schemi sono le due donne: e questo non perché spinte da unʼidea di emancipazione sociale, ma in quanto la sensualità e l’irrequietezza anche fisica contribuiscono a ribaltare l’idea della donna, moglie e madre.
È Ursula, una delle sorelle, a circuire Birkin spingendolo in un rapporto sessuale, fortemente erotico anche per gli standard attuali, che forse l’uomo stesso non ricercava.
E ancora Ursula che non vuole sposarsi, tergiversa e quando lo fa si mette in contrasto con i genitori.
Più complessa appare la personalità di Gudrun: anch’essa è spinta da una forte sensualità, che si sublima in una ricerca intellettuale della libertà, di una vita fuori dagli schemi.
Il suo rapporto con Gerald si sviluppa proprio in questa contraddizione: da un lato subisce una forte attrazione fisica, dall’altro lo disprezza per la sua prosaicità, per la visione tradizionale dei ruoli.
Da questa contraddizione esplode poi il dramma finale, nel quale Gerald cerca di uccidere la ragazza e poi si uccide.
Accanto ai protagonisti esiste la natura, che è parte integrante del racconto.
È una sorta di panteismo, una natura vivente che si fonde con i protagonisti: "nient’altro opererebbe, nient’altro darebbe soddisfazione, eccetto questa freschezza e questo reticolo di vegetazione, che si introduce dentro il sangue.
Comʼera fortunato che c’era questa piacevole, sottile vegetazione che interagiva, aspettandolo come egli l’aspettava; quale pienezza, quale gioia!".
Ma la natura porta anche verso la dissoluzione, verso la morte.
"Una piccola luna lucente brillava subito più avanti, una cosa brillante portatrice di pena, che era sempre là, eterna, dalla quale non c’era fuga.
Egli (Gerald) voleva andare alla fine, non ne poteva più.
Tuttavia non riusciva a dormire".
La trama si sviluppa lentamente.
All’inizio c’è la rappresentazione della piccola città inglese con la descrizione dei protagonisti.
In realtà sembrano scene a se stanti, non inquadrate all’interno di una vicenda.
Ciascuna di queste scene dovrebbe introdurre alcuni argomenti interiori, legati allo schema delle relazioni, che poi esploderanno nella seconda parte del racconto.
Talvolta l’autore sviluppa alcune digressioni di filosofia sociale, utilizzando anche i protagonisti (in particolare Birkin) come espositori.
La morte del padre di Gerald e la scena erotica di Ursula con Birkin rappresentano la svolta del romanzo che si dirige, sempre con lentezza, verso il matrimonio di Ursula con Birkin, la decisione di Gudrun di accettare la relazione d’amore con Gerald e infine il viaggio in Austria, tra la neve e il freddo.
Qui la gelosia di Gerald per Gudrun, la presa di consapevolezza dell’uomo di non poter governare la ragazza e la decisione di quest’ultima di abbandonarlo portano il tutto alla tragedia finale.
Lo scrittore scrive benissimo con uno stile pervaso nelle parole e nel ritmo della frase di un sensualismo panteista che ricorda D’Annunzio.
I due autori sembrano molto simili anche nell’eleganza e nella ricercatezza del linguaggio.