Gradimento Medio
e non lo rileggerei

Tokyo Soundtrack

scritto da Hideo Furukawa
  • Pubblicato nel 2003
  • Edito da RCS Media Group spa
  • 754 pagine
  • Letto in Italiano
  • Finito di leggere il 20 agosto 2025
Il libro narra il disfacimento ambientale e sociale di Tokyo dal punto di vista di due adolescenti. Se questa storia fosse narrata da uno scrittore occidentale, essa sarebbe impregnata di un violento realismo o di un intenso soggettivismo. Si pensi alla saga di Berlin (si veda la recensione in questo sito), in cui una città abbandonata per l'epidemia è teatro di lotte e amori in un ambiente distopico ma caratterizzato da tinte fortemente naturalistiche. Invece, Hideo è uno scrittore giapponese e non sfugge a quel realismo magico che tanto ci fa amare la letteratura del paese del Sol Levante (si vedano le numerose recensioni di romanzi giapponesi in questo sito). A sorpresa, il lungo racconto prende le mosse da un'isola dove sono naufragati due bambini, la piccola Hitsujiko e il più grandicello Touta. I due devono sopravvivere in un ambiente selvaggio, dominato da capre insalvatichite. << Il loro mondo era lì, sull'isola, non esisteva altro posto dove andare>> e d'altra parte che fiducia potevano avere negli esseri umani: Hitsujiko salvatasi per caso da una madre che si è annegata portandola con sé per porre fine anche alla vita della figlia; Touta coinvolto dal padre in un motoscafo in corsa folle per mostrare il coraggio e la forza di un vero giapponese. E' con odio che accolgono la spedizione inviata ad abbattere le capre e che con stupore si accorge dei due bambini. <<Sì, erano pronti a sfidare tutti, dal primo all'ultimo. Dall'altro del promontorio lanciavano la loro sprezzante provocazione al funzionario di Tokyo, agli uomini con il fucile e a tutti gli altri. E qualcosa brillava nella mano destra di uno dei due. Una lama>>. C'è nei due bambini una furia distruttiva che va oltre uno spirito ribelle: sono profondamente convinti che la "buona e ordinata società giapponese" sia ostile e solo un rivolgimento apocalittico li potrà salvare, non farli scivolare di nuovo nell'abbandono.  Questo sentimento li legherà per sempre, anche quando i due sono separati. Hitsujiko è adottata da una coppia che la porta a Tokyo, in uno dei più eleganti quartieri della città, Nishi Ogikubo; è iscritta a una scuola esclusiva e può studiare danza, arte nella quale eccelle. Touta, invece, ormai maggiorenne, va a vivere nel quartiere di Kagurazaka, popolato da locali a luce rossa, dalla prostituzione e da una malavita che si mescola con la crescente immigrazione clandestina. Non è necessario conoscere Tokyo per apprezzare il romanzo: la complessa topografia, con un affratellarsi di quartieri, descritti in modo minuzioso, il dedalo di autostrade, viadotti, metropolitane, in superficie e sotterranee, vogliono darci un'immagine tentacolare della grande città, immaginifica, affascinante e spaventosa. E' tanto più terribile Tokyo perché è in atto una sua tropicalizzazione: scompaiono i magnifici ciliegi che lasciano spazio a piante esotiche, che portano batteri e virus sconosciuti e mortiferi; sono morte le carpe nei canali avvelenati, animali selvaggi vagano per le vie, in alcuni casi sono i cani abbandonati dai padroni. Il caldo famoso, condizionatori al massimo, piogge torrenziali e infine un'epidemia, travolgono la difficile coesistenza delle diverse Tokyo: quella dei "veri" giapponesi, come gli abitanti di Nishi Ogikubo, che si difendono dagli immigrati con milizie private; i "non giapponesi" venuti da fuori, che si sono insediati principalmente a Okubo e Kagurazaka, e la città sotterranea, popolata dai Korpokkur, i primi abitatori del Nord del Giappone, prima che arrivassero gli Ainu, i giapponesi odierni. Il governo trasferisce la popolazione "puramente" giapponese nei monti, dove l'acqua è ancora pura e non è infestata dagli effetti della tropicalizzazione: che Heido abbia previsto profeticamente l'ideologia degli oligarchi tecnologici vicini a Trump? Truppe specializzate spargeranno il DDT e insetti mutanti nel sottosuolo, mentre i poveri, gli infettati e gli immigrati sono lasciati al loro destino di morte. In questo scenario la preoccupazione dell'autore non è di approfondire le vicende dei due protagonisti: essi sono inseriti all'interno di un rivolgimento apocalittico, in cui emergono antichi incubi e nuove paure. I due adolescenti sono solo il detonatore di questo sconvolgimento: Hitsujiko con la sua danza affascinante e misteriosa, che conduce le brave allieve alla rivolta; Touta con la forza guerriera, l' astuzia e la sua volontà distruttiva. Numerosi altri personaggi affollano il romanzo, un corvo e un ragazzo-ragazza ci portano nei sotterranei, tanti episodi si susseguono senza che si riesca sempre a trovare il filo, si usano armi impensabili, come la danza e il cinema. In un caleidoscopio disordinato il lettore intravede una luce di speranza, che non sia la fuga in un altro pianeta, ancora incontaminato: è possibile ribellarsi, creare un caos da cui nasca un nuovo mondo; ma questa impresa è affidata agli umili e agli animali. Come dice l'autore nella postfazione all'edizione italiana: "non smetterò mai di credere che cantare tutti insieme sia il modo migliore per benedire questo nostro secolo e gioire". E in questa nuova armonia forse Hitsujiko e Touta si ritroveranno nell'isola dell'infanzia.

Il romanzo si sviluppa in modo tradizionale nella prima parte, sino alla separazione dei due ragazzi: il naufragio, la vita nell'isola selvaggia, l'inserimento, ovviamente difficile, nella piccola scuola e nella comunità di una delle isole Ogasawara. Pare intravedere un racconto di formazione, pur con le peculiarità giapponesi. Il trasferimento nella grande Tokyo poteva essere il proseguimento di una storia di crescita, e anche d'amore. E invece la trama prende un'altra direzione: il quadro politico-ambientale ha il sopravvento, i mostri oscuri del Giappone, nascosti da una coltre di perbenismo culturale, emergono devastanti. La mente va ai grandi romanzi di Kenzaburo Oe, come il Cuore Silenzioso e la Foresta d'acqua (si vedano le recensioni in questo sito). Tutto rotola confuso, quasi delirante, e il lettore fa meglio a perdersi, a non chiedersi perché un corvo capisce il linguaggio umano, perché esistono dei piccoli uomini nel sottosuolo, e perché la danza e il cinema muto possono essere armi letali, strumenti di una rivoluzione. E' affascinante, ma certo le lunghe digressioni, i tanti personaggi, gli ambienti surreali contribuiscono a spaesarci, rendendo faticosa la lettura.  Forse, un po' di buon romanzo ottocentesco europeo avrebbe dato ordine a una narrazione troppo spesso confusa. Resta impressa la profezia del tempo moderno, profezia incredibile nella sua preveggenza se si tiene conto che il romanzo è stato scritto nel 2003.

Perché leggerlo? E' un'altra faccia del Giappone.

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