<<Per chi non mi conosce, sarà bene dire anzitutto che non sono un essere umano. Sono una scimmia antropomorfa. (...) Come sono finita tra gli uomini non lo so, e verosimlmente non lo saprò mai>>. Sally Jones, la scimmia narratrice di questo romanzo, è intelligente, le manca solo la parola, ma comprende il linguaggio degli umani, sa scrivere (e così che comunica), è bravissima a riparare oggetti meccanici, dai motori di una nave agli strumenti musicali sino a una vecchia macchina da scrivere, con cui presumibilmente ha scritto "le sue memorie". Le sue doti (abilità tecniche, impegno sul lavoro, profondo senso dell'amicizia) l'hanno resa la compagna indispensabile di un solitario uomo di mare, proprietario di un vecchio battello. Trovandosi a Lisbona, in attesa di un carico da trasportare, Sally Jones e il suo capo s'imbattono in Alphonse Morro, (<<aveva la faccia magra e pallidissima>> e uno sguardo tormentato), che noleggia la nave per andare a ritirare un carico, ufficialmente delle piastrelle, in realtà casse piene di armi. In una successione di eventi imprevedibili (l'affondamento del battello, l'incontro inaspettato con Alphonse Morro (<<gli occhi sembravano fuori dalle orbite dal terrore>>) e la scomparsa di quest'ultimo in mare, il capitano è accusato di avere ucciso Morro, il cui cadavere non viene trovato. Mentre l'uomo è portato in prigione, Sally Jones fugge in una Lisbona ostile e oscura. Si ripara tremante e affamata in un sotto tetto, quando le arriva, come in sogno, un canto, <<una voce triste e bellissima, (...) e di colpo, senza capire il motivo, mi sentii pervadere da una sensazione di calore. (...) La donna era seduta davanti alla finestra aperta di un abbaino. Cantando lavorava a qualcosa che teneva sulle ginocchia. Portava uno scialle e i capelli scuri erano raccolti in una crocchia spettinata>>. Da questo punto in poi il racconto si sviluppa in una serie di avventure, che portano Sally Jones in fuga da Lisbona nella lontana India per poi tornare nella città portoghese, sempre determinata a dimostrare l'innocenza del suo capitano. Sarebbe lungo ripercorrere le vicende, sempre contraddistinte da colpi di scena, da nuovi personaggi e da una soffusa atmosfera di malinconica speranza. Da dove nasce la dolce forza di Sally Jones, questa strana scimmia? Nasce dall'Amore, il quale si esprime nel profondo legame che unisce la scimmia con le persone che incontra, che l'aiutano e che lei aiuta: la triste Anna, povera operaia e meravigliosa cantante di Fado, Fidardo lo scontroso riparatore di strumenti musicali, il custode del cimitero dove Sally Jones scopre la tomba della fidanzata di Morro e la sua triste storia d'amore, l'eccentrico maharajah, verso cui Sally Jones non è cortigiana ma sinceramente amica, e infine lo stesso Alphonse Morro, in realtà vittima sofferente, attanagliata dal rimorso. Ci sono anche i cattivi, chiaramente più forti della povera scimmia; quante volte Sally Jones si rannicchia sul letto, sente venire le lagrime, sovrastata dalla paura e dalla nostalgia! Caparbia, apparentemente fragile ma sicura nei suoi valori, Sally Jones è messaggera di speranza, in un momento in cui ne abbiamo molto bisogno, adolescenti e adulti.
Il romanzo è articolato in tre parti: la prima e l'ultima ambientate a Lisbona, la seconda in India. C'è da chiedersi per quale motivo l'autore abbia dedicato tante pagine al soggiorno di Sally Jones presso il maharajah, dissipando in banali descrizioni l'atmosfera affascinante di Lisbona. Leggendo le pagine ambientate nella città portoghese, ci si sente pervasi da quel senso malinconico di vivere che distingue Lisbona; ed è stato molto bravo l'autore a dare colori differenti alle strade e al cielo, nella prima parte cupi, nell'ultima solari, quando Sally Jones torna dai suoi amici e ai suoi luoghi. E' che dire del canto, il Fado, che attraversa l'intera narrazione, e che riesce a trasmettere persino al maharajah la dolce tristezza della musica portoghese, capace di trasformare un uomo egocentrico in un animo generoso e benigno, almeno una volta nella sua vita.
La trama non sarebbe stata sufficiente a dare spessore alla storia. E' la scrittura a connotare l'intera narrazione: fluida, apparentemente semplice, con un'alternanza di dialoghi, riflessioni e stati d'animo della scimmia, e di abili descrizioni d'ambiente; lo stile avvince il lettore, anche nelle parti sinceramente prolisse e ridondanti.
Perché leggerlo? Sally Jones pare personificare gli imperativi categorici di Kant: libertà, uguaglianza e fratellanza.