I romanzi, ambientati a Barcellona, hanno come protagonista l’ispettore Petra Delicado, che affronta una serie di indagini poliziesche insieme con il suo collaboratore, il vice ispettore Fermìn Garzon.
I due poliziotti non esprimono grandi capacità di indagine, inseguendo molte direzioni e spesso trascurando alcuni indizi fondamentali.
In realtà prevalgono sempre le vicende personali.
In "Riti di Morte" viene affidata finalmente un’indagine a Petra Delicado, che, ancora sotto pressione per due matrimoni falliti, trasferisce nell’inchiesta un’aggressività tale da pregiudicare in molti casi gli interrogatori, tendendo anche a operare spesso con scarsa lucidità.
Nei "Serpenti nel Paradiso" è invece la nostalgia per una vita diversa (fatta di un menage familiare ordinato, di una bella casa e soprattutto di figli) che conduce Petra Delicado a farsi irretire dal colpevole tanto da non portare avanti nessun filone di indagine e di trascurare un indizio importante.
In realtà la trama poliziesca è in fondo l’occasione per dipingere vicende e situazioni sempre caratterizzate da una profonda solitudine e da una sostanziale falsità nelle relazioni personali.
Si tratta d’altra parte di due lati del problema esistenziale che sembrano in contraddizione reciproca: per vivere rapporti sinceri e onesti bisogna vivere in solitudine.
Barcellona è solo sullo sfondo, quasi inesistente.
La scrittrice si affida ai dialoghi e a brevi descrizioni dei contesti nei quali si muovono i personaggi, ma mancano tutti quei riferimenti sociologici e quelle digressioni che sono tipiche dei libri di Montalbàn.
Certe ambientazioni, il ritmo narrativo, la descrizione dei personaggi ricordano il romanzo poliziesco americano, in particolare quello di Raymond Chandler.